Open AnnaUrban opened 6 years ago
Comune di Valle Mosso - produzione Ciao Anna anche noi usiamo il tutto maiuscolo. Ci sono Comuni che invece hanno il maiuscolo solo nell'iniziale del nome. Io dovro' affrontare questo problema nei prossimi mesi quando dovro' uniformare la banca dati dei 4 comuni (tra cui il mio) in occasione della probabile fusione che dovrebbe avvenire il 1/1/2019. In effetti sarebbe utile conoscere l'orientamento di ANPR in modo da uniformare tutta la banca dati.
S.I. per Comune di Milano Buongiorno mi permetto di intervenire in questa conversazione per segnalare lo standard utilizzato dal Comune di Milano. Il COGNOME e NOME è sempre scritto MAIUSCOLO; il minuscolo viene utilizzato per identificare le cosiddette "particelle minuscole nel cognome" (ad es. SERBELLONI MAZZANTI VIEN dal MARE) oppure i soprannomi (ad es. GARIBALDI GIUSEPPE detto EROE DEI DUE MONDI)
Potrebbe essere utile sapere come vengono stampati nomi come quelli dell'esempio di Milano sui documenti più importanti prodotti dagli enti sovra comunali: passaporto, CIE, tessera codice fiscale, patente. Vengono applicate delle conversioni forzate alla forma maiuscola? Filipazzi - Maggioli
Da wikipedia riporto le indicazioni ICAO sui documenti di identificazione internazionali: The ICAO document 9303 part 3 describes specifications common to all Machine Readable Travel Documents. The dimensions of the effective reading zone (ERZ) is standardized at 17.0 mm (0.67 in) in height with a margin of 3 mm at the document edges and 3.2 mm at the edge against the visual readable part. This is in order to allow use of a single machine reader. Only characters A to Z (upper case), 0–9, and < (angle bracket) are allowed.
La codifica ICAO (passaporti) prevede il solo carattere maiuscolo
Salve a tutti. Italia non è una nazione di persone libere, ma una Corporation denominata “Republic of Italy”, (società di “diritto privato”), iscritta alla S.E.C. di Washington D.C. (USA, Securities and Exchange Commission), il cui numero di matricola è: 0000052782.
Nel momento in cui i nostri genitori, in genere nostro padre, va a denunciare la nostra nascita presso l’Ufficio Anagrafe/Stato Civile, all’ insaputa dei nostri stessi genitori, viene creato per noi un nome a CARATTERI MAIUSCOLI che viene menzionato come “uomo di paglia ” o “finzione giuridica” o “soggetto giuridico”. Lo Stato Corporation Italia (come tutti gli altri stati) crea ex nihilo (dal nulla), ens legis (per effetto di legge), tramite l’atto di nascita due status, che corrispondono ad una serie di menzogne: SOGGETTO GIURIDICO e Persona FISICA.
Il neonato diventa soggetto giuridico (finzione giuridica), il cui ruolo fondamentale è quello di essere debitore in modo inestinguibile dello Stato Corporation (proprietario) in cui è stato anagraficamente inserito. Va da sè che lo Stato si arroga il ruolo di creditore inalienabile della artefatta finzione giuridica. Leggendo il “legalese” (guardare l'immagine) si evince che un dichiarante (brava persona) ha trovato un bimbo “trovatello” che nel frattempo viene accudito da sua moglie (altra brava persona) e come si fa per gli oggetti smarriti, lo consegna alla pubblica amministrazione. Questa se ne assume l’incarico (se ne appropria) tramite l’ostetrica che ne controlla la vitalità e l’ufficiale medico che ne controlla lo stato di salute, registrando data e ora della avvenuta consegna.
L’unico motivo possibile che spieghi l’utilizzo di diverse forme di scrittura dei nomi è la (“Deminutio Capitis”), da cui si comprende che le prime tre figure, sottostanno alla deminutio capitis maxima, ovvero sono schiavi senza diritti (SOGGETTI GIURIDICI), mentre le altre due figure godono della momentanea qualità di Personalità Giuridica, attribuita loro dallo Stato nell’ esercizio delle loro pubbliche funzioni. Nell’atto di nascita si indica il padre naturale con il termine di “dichiarante” asportando in tal modo il rapporto famigliare, la madre viene espressa con un moto da luogo “da” e giuridicamente viene identificata come puerpera (che non vuol dire madre), anch’ essa senza vincolo famigliare con il neonato, il quale viene indicato con i soli nomi propri a conferma di assenza di vincoli famigliari. Viene in questo modo negato il vincolo di sangue della famiglia, ne consegue che tutta la legislatura riguardante lo “ius sanguinis” non è applicabile, in quanto non esiste traditio sanguinis (trasmissione del sangue). Dato che la legge italiana prevede lo ius sanguinis, ovvero si acquisisce la cittadinanza esclusivamente se si è di padre certamente italiano, visto che il padre agli atti non è menzionato come padre, la madre è puerpuera (colei che dà alla luce) ma non è madre giuridicamente, noi tecnicamente siamo tutti apolidi. Non ci è stata trasmessa la cittadinanza, non abbiamo una provenienza ex familia ( dalla famiglia) quindi non abbiamo trasmissione genetica ipotetica di italianità. La cittadinanza viene creata (non trasmessa) nel momento in cui veniamo registrati all’anagrafe. Nel momento in cui il nostro atto di nascita viene inserito nei registri anagrafici (immagine Parte I Serie A) e (immagineParte II Serie B), si istituisce un vero e proprio Trust (vedi definizione nel glossario) mediante il quale i genitori inconsapevoli, consegnano il nascituro sotto l’ amministrazione, la tutela e la curatela dello Stato.
Come si può vedere nel registro Parte 1 serie A, nel box grafico a sinistra, il padre, o chi ne fa le veci, firma e viene menzionato come il dichiarante, la madre, viene menzionata come un moto da luogo “da” ed il nascituro è indicato col solo nome. Nella colonna di destra del registro parte 1 serie A, chiuso in un altro box grafico, c’è scritto per la prima volta il cognome e il nome del nascituro per intero, sotto c’è la firma dell’ ufficiale di stato civile (SE MANCA E’ SOLO PER UN VIZIO DI FORMA), ma non è prevista la firma dei genitori. Si definisce “box”, la struttura legale indicata con una bordatura intorno allo scritto, che ne sigilla il contenuto. Quando si firma all’ interno di un box, si sottoscrive solo il contenuto all’ interno del box. Ne consegue che il dichiarante a sinistra e il nascituro (NOME COGNOME) a destra, non sono legati in nessun modo. Si tratta in realtà di una presa in consegna, creazione ex nhilo (dal nulla) ens legis (solo per una azione di legge) di una finzione giuridica prima inesistente, chiamata centro di imputazione giuridica o soggettività giuridica.
Nel Registro Serie 2 Parte B LA CESSIONE DEL BENE E’ ANCORA PIU’ EVIDENTE. Con l’inserimento nel registro Parte 2 Serie B ha praticamente inizio la CESSIONE DEI NOSTRI FIGLI ALLO STATO con l’ ATTO ISTITUTIVO DEL TRUST VIVENTE QUELLA PARTE CHE CERCANO DI NASCONDERCI, IMPEDENDOCENE L’ACCESSO.
QUI:
1) solo due sono citati come personalità giuridiche: l’ufficiale di stato civile e l’ostetrica
2) TUTTI gli altri figuranti sono citati come SOGGETTI GIURIDICI
3) il padre non è mai citato come tale
4) la madre UNA SOLA VOLTA
5) il documento si basa UNICAMENTE SULL’ATTESTAZIONE DI NASCITA
documento altamente e fraudolentemente IMPERSONALE
6) La struttura di questo contratto è quella di un trust vivente, ove lo stato corporation è il disponente, la pubblica amministrazione il fiduciario (trustee) e il soggetto giuridico il beneficiario (eterno debitore) e su questo ESISTE UNA SOLA ED UNICA FIRMA QUELLA DELL’UFFICIALE DI STATO CIVILE.
Ne consegue che quanto dichiarato dai “genitori” NON HA LA MINIMA VALENZA IN QUANTO MAI SOTTOFIRMATO PER AUTODICHIARAZIONE IN FEDE E IN ONORE da nessuno di loro che, NON SONO PARTE TESTIMONIANTE, NE’ DICHIARANTE.
A tutti gli effetti l’Atto di Nascita è un contratto, ma non è valido per diversi motivi
Le figure famigliari in esso contenute, come si è potuto vedere, sono indicate in modo erroneo, non corrispondono alla verità.
La negazione del vincolo famigliare impedisce l’applicazione dello “ius sanguinis” e di conseguenza la cittadinanza non viene trasmessa da padre certamente italiano. La contraddizione tra la negazione dello “ius sanguinis” e l’attribuzione della cittadinanza al neonato è insormontabile.
Inoltre non viene fatta menzione nell’ Atto di Nascita del debito pubblico che viene accollato al neonato, proprio tramite l’artefatta finzione giuridica. Tale debito è per sua struttura insolvibile e di fatto certifica il ruolo di debitore del neonato per tutto il resto della sua vita.
Contemporaneamente alla nascita, sempre “ens legis” all’essere umano libero viene affiancato un’altro status giuridico, la Persona Fisica avente capacità giuridica (di essere giudicato) e che acquisirà capacità di agire al compimento del diciottesimo anno (pagherà da quel momento tutto quello di cui il soggetto giuridico è debitore, anche penalmente).
Le omissioni dello Stato Corporation su questo contratto sono oltre il limite del sopportabile e che nessuno possa dire che tutto ciò è avvenuto per caso. La programmazione di questa gabbia è talmente evidente ed i tempi di realizzazione talmente lenti, così come la presentazione dei fatti è menzognera, da far comprendere che il progetto è unico e non ci sia alcun errore nella sua esecuzione.
Inoltre questo contratto non è stato mai firmato da nessuno con capacità di agire in prima persona, che viene esercitata attraverso la carta d’identità (che viene firmata ancora in età minore), codice fiscale e altre scritture, codici magnetici etc.
CONCLUSIONE
CON L’ATTO DI NASCITA VIENE CREATO, USANDO ARBITRARIAMENTE E ARTIFICIOSAMENTE IL NOME DEL NEONATO, IL SUO “SOGGETTO GIURIDICO”, ESSENDO TALE CONTRATTO NULLO “AB ORIGINE”, OGNI SUCCESSIVO ABUSO DI TALE “STATUS” CREATO ENS LEGIS E’ ARBITRARIO, COERCITIVO, ILLEGALE E TESO ALLA SCHIAVIZZAZIONE DEL SINGOLO INDIVIDUO. Ogni consenso ottenuto senza che ai genitori sia fornita una spiegazione dettagliata dei particolari sopra citati, rende il contratto nullo “ab origine” a causa di vizi occulti.
Ciononostante da quel momento si è sotto la giurisdizione dello Stato, ci si accolla la propria parte di debito pubblico e si è soggetti a tutte le ingiuste imposizioni fiscali che hanno solo il fine di spremerci e di mantenerci in uno stato di schiavitù. Chi è nuovo a questo argomento, è invitato a controllare tutti i suoi documenti (carta d’identità, patente, codice fiscale, tessera sanitaria, passaporto ecc…) e noterà che il proprio NOME e COGNOME è tutto scritto in maiuscolo. La stessa cosa la si può notare in tutte le lettere che vi arrivano (banche, equitalia, bollette, compagnie telefoniche ecc…). Per tutto ciò che riguarda tutte le vostre operazioni commerciali ed economiche e la vita sociale (a parte il penale), si fa riferimento al vostro SOGGETTO GIURIDICO. E’ importante comprendere come questa (entità astratta) è stata creata dallo Stato per giocare un solo ruolo : quello di essere il suo debitore da spremere. Ogni volta che vi identificate con esso, date il consenso ad una autorità dello Stato di applicare le normative del diritto positivo su di voi. E appena consegnate un vostro documento di riconoscimento nelle mani di un ufficiale che rappresenta lo Stato, date il vostro consenso allo stesso ad agire sul beneficiario, che è rappresentato dal vostro soggetto giuridico scritto TUTTO MAIUSCOLO. Quindi quel soggetto giuridico TUTTO MAIUSCOLO, non è altro che un intermediario in veste di schiavo fra la vostra vera essenza di essere umano/persona umana e i vostri vessatori.
Il post di lenasokolowska dimostra che Basaglia (gran persona) ha compiuto anche qualche errore lasciando a se stessa un personaggio di tanta cultura e sapienza......
Comune di Serravalle Sesia - ambiente di produzione dal 29/5/2017. Oggi, per la prima volta, abbiamo potuto 'sperimentare' l'iscrizione nella nostra anagrafe di un cittadino proveniente da altro comune subentrato: tutto è andato alla perfezione anche se ci è sorto un dubbio legato al tipo di carattere da utlizzare nell'indicazione delle generalità. Il nostro Comune ha da sempre adottato il criterio di scrivere sia il cognome che il nome dei cittadini interamente in carattere maiuscolo (es. ROSSI MARIO), mentre l'anagrafica importata presenta il cognome scritto interamente in maiuscolo e il nome con la sola lettera iniziale maiuscola e tutto il resto minuscolo (es. ROSSI Paolo). Non sarebbe meglio uniformare la banca dati? Gli altri comuni come si comportano?