marconicivitavecchia / the-school-of-athens-vr

Repository for the project "The School of Athens"
http://the-school-of-athens-vr.com/
MIT License
5 stars 0 forks source link

Concordare seconda scena (bottega) #12

Closed wbigger closed 1 year ago

luisasorce commented 1 year ago

che ne dite di inserire nella bottega gli altri artisti?

wbigger commented 1 year ago

Mi sembra una buona idea, a chi stai pensando?

luisasorce commented 1 year ago

Leonardo, Michelangelo, Bramante..

wbigger commented 1 year ago

Discutendone un po' a voce, sembra meglio mantenere le cose semplici e lasciare il solo Raffaello in questa scena.

wbigger commented 1 year ago

Modificare la scena in modo che invece della bottega ci sia la stanza della segnatura, visto che probabilmente il cartone è stato realizzato direttamente dentro questa stanza.

MarilisaCannarsa commented 1 year ago

Ciao, ho trovato un interessante articolo sul cartone dell'affresco http://storiedichi.com/cartone-raffaello-pinacoteca-milano/ in cui si parla di "210 fogli di carta incollati e assemblati con colla di farina, ricoperti da uno strato di colore per renderlo uniforme e resistente al disegno, a carboncino e biacca, della mano autografa di Raffaello". Ho pensato che questi 210 fogli posano risolvere il problema dellla dimensione complessiva del cartone (col conseguente spostamento obbligato nella Stanza della S.) e ci permettano di: 1) conservare la Bottega, perché prima dell'assemblaggio erano piccoli (questo video di 45 sec mi sembra molto utile https://youtu.be/eDC_w9oK9R8); 2) sviluppare lo spunto di Marina di ieri, ossia la scena "gesto didattico" della pennellata di Raffaello sul cartone, che li fa finire nell'affresco vero e proprio. Ricapitolando quindi:

A questa possibile scena mancherebbe solo una battuta - efficace, prodonda, idonea a chiudere, praticamente, il 'proemio' - con cui accompagnare il gesto di Raffaello... ma intanto fatemi sapere se per voi così può funzionare.

luisasorce commented 1 year ago

Questa notizia è importantissima!Ciò avvalora ancora di più l'idea della bottega

wbigger commented 1 year ago

@MarilisaCannarsa per essere sicuro di capire bene: quindi lasciamo la bottega, senza Stanza della Segnatura?

Ho cercato bene di capire il processo di creazione dell'affresco, mi sono aiutato oltre che dal tuo articolo anche da questo.

Mi sembra di capire che:

Se tutto questo è corretto, come vogliamo procedere esattamente?

Io propongo la seguente cosa:

Per passare alla scena successiva:

Tutto questo sempre se fattibile tecnicamente.

Un'ultima cosa @MarilisaCannarsa: c'è un motivo particolare per cui il gesto didattico lo fa Raffaello e non lo studente-protagonista?

MarilisaCannarsa commented 1 year ago

Ciao, no non lasciamo la Stanza della Segnatura (SDS), piuttosto direi tentiamo un collegamento più fluido e solido tra le due ambientazioni. Quando è emerso il problema della dimensione del cartone, tale da rendere inverosimile l'ambientazione in bottega, abbiamo fatto le varie ipotesi per giustificare il trasferimento da Bottega a SDS (col dubbio se eliminare la bottega del tutto? non so se ricordo bene). Ecco, trovando questo contributo sulla realizzazione del cartone (si vede bene nel video secondo me) ho pensato potesse risolverci il problema 'dimensione del cartone v/s ambientazione bottega'. Dalla Bottega alla SDS con un cartone preparatorio di 210 fogli vergati da R. a carboncino (poi che sia la procedura standard per fare i cartoni non saprei sicuramente Luisa ci illuminerà 😅) Quanto alla scena che hai immaginato, è del tutto in linea con quella nella mia mente 👍🏻, quindi convengo che la fattibilità tecnica è cruciale). Quando infine parlo del gesto didattico mi riferisco alla situazione immaginata da Marina mercoledì, quando si è detto della possibilità di far emergere il tema educativo/didattico attraverso lo scambio tra Raffaello e il ragazzo, con questo 'tratto finale' sul cartone (si diceva genericamente pennellata, poi abbiamo specificato carboncino) a chiusura 'proemio'. Spero di aver risposto a tutto cmq ci aggiorniamo Buona serata

Il lun 28 nov 2022, 19:02 Claudio Capobianco @.***> ha scritto:

@MarilisaCannarsa https://github.com/MarilisaCannarsa per essere sicuro di capire bene: quindi lasciamo la bottega, senza Stanza della Segnatura?

Ho cercato bene di capire il processo di creazione dell'affresco, mi sono aiutato oltre che dal tuo articolo anche da questo https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/la-tecnica-dello-spolvero#:~:text=Il%20cartone%20pi%C3%B9%20famoso%20della%20storia .

Mi sembra di capire che:

  • Raffaello abbia prima disegnato i singoli fogli
  • Poi, considerato che i disegni erano "perfetti", si copiarono su un cartone sostitutivo per non rovinarli
  • Il cartone sostitutivo è stato forato secondo la tecnica dello spolvero per tracciare i contorni sulla parete finale della Stanza della S, e quindi questo cartone andò distrutto

Se tutto questo è corretto, come vogliamo procedere esattamente?

Io propongo la seguente cosa:

  • un ambiente iniziale di cui non si vedono le pareti (per la penombra, che quindi potrebbe essere indifferentemente la bottega di Raffaello o la Stanza della S.)
  • si vedono dei fogli sparsi
  • ad un certo punto si allarga la visuale ed aumenta la luce, e si vede che ci si trova nella stanza della segnatura con il cartone completo

Per passare alla scena successiva:

  • il "gesto attivatore" potrebbe far illuminare i contorni delle figure, o qualcosa del genere
  • la visuale viene risucchiata attraverso un punto di questi contorni, si passa attraverso un foro e dall'altra parte si arriva alla scena successiva della Scuola di Atene vera e propria.

Tutto questo sempre se fattibile tecnicamente.

Un'ultima cosa @MarilisaCannarsa https://github.com/MarilisaCannarsa: c'è un motivo particolare per cui il gesto didattico lo fa Raffaello e non lo studente-protagonista?

— Reply to this email directly, view it on GitHub https://github.com/marconicivitavecchia/the-school-of-athens-vr/pull/12#issuecomment-1329520739, or unsubscribe https://github.com/notifications/unsubscribe-auth/A4LWEE266PBVU2CNKHBBXHTWKTXSVANCNFSM6AAAAAASCNCBIE . You are receiving this because you were mentioned.Message ID: @.*** com>

wbigger commented 1 year ago

Metto qui il link al documento creato da @CamillaDeIorio con approfondimenti sul cartone preparatorio:

Il cartone link foto

CamillaDeIorio commented 1 year ago

Non so se posso esprimere un parere qui. Ci provo. Io, in questo progetto, quello che mi chiedo sempre è: cosa vogliamo trasmettere ai nostri studenti? Da qui scene ecc. Quindi, se il messaggio del Giardino è: la scuola, studiare è come il nostro giardino intitolato Il giardino della Cultura e dell'educazione; lo studio è sempre avere un libro aperto, è seguire quel libro, è andare alla sua ricerca, è incontrare tematiche importanti come la pace, il rispetto dell'ambiente e dell'altro. Quindi le scene: si parte dal tavolo del giardino con sopra diversi libri e il libro storia dell'arte aperto, che poi cade e... fugge. Si posa sul cartello Giardino della Cultura e dell'educazione, poi salta su quello della Magna Charta ecologica, poi ancora potrebbe correre lungo la linea dell'arcobaleno del viale della pace e soffermarsi su qualche personaggio (anche don Ciotti che ci serve dopo) e poi ...cadere nel buio del pozzo. Perché il pozzo? Starebbe a significare che la conoscenza, l'educazione parte sempre da una selva oscura, dal non sapere. Allora, quale messaggio vogliamo dare con la bottega? (la chiamo così) . Questo ambiente quasi del tutto privo di luce- da noi per ora definita bottega- rappresenta: lo studio, la conoscenza che parte sempre dal buio, e un buio, che dà fastidio, imbarazza e per questo ci stimola a cercare , a ricercare il vero. Ma il libro protagonista del giardino non può sparire! Il libro rappresenta la scuola di Atene o lo studio, la conoscenza? Per me tutti e due, ma principalmente lo studio, il cammino della conoscenza da vivere a scuola. Allora per me il libro, nella seconda scena , quella della bottega, è importante. Detto questo, passo a definire le scene e parole di Raffaello. Il ragazzo si trova catapultato in un ambiente buio. Si intravede un tavolo (idea della Pinacoteca Ambrosiana) e sopra fogli, come diceva Marilisa, e anche il libro aperto sulla scuola di Atene. Il ragazzo si avvicina al tavolo e a questo punto, il libro vola come aveva fatto nel giardino e porta il ragazzo davanti al Cartone. Dove ci troviamo? Credo che non sia importante se bottega o stanza, dato che tra l'altro possiamo anche ricreare un ambiente assai simile a quello della Pinacoteca, il che ci lascia liberi di non essere precisi. Mentre il ragazzo osserva il Cartone magari con il libro in mano, (si vede il libro aperto sull'affresco della Scuola di Atene, che percorre il Cartone), arriva da dietro Raffaello, con candela in una mano e nell'altra un carboncino e dice: "Hai visto, ragazzo mio, cosa c'è dietro ad un'opera d'arte, dietro ad un affresco ? C'è sempre un Cartone preparatorio, non ci sono colori, niente pennelli, ma solo l'umiltà di carboncino e biacca, bianco e nero...Eppure da qui nasce un capolavoro. Ed il mio Cartone 'ben finito' era così ben fatto che io stesso me ne meravigliai e usai poi per l'affresco un altro cartone ancora!" ( Avvicina la candela al Cartone e dice:) " E' un po' come per la vita di tutti noi. E soprattutto per voi, giovani: la vostra vita deve essere un'opera d'arte, non dovete temere di fare della vostra vita un capolavoro! Ma non dimenticarti mai che s'inizia sempre da questo buio, ( e si gira verso il buio), dal lume di una candela,. (poi si avvicina al tavolo e dice): si inizia sempre da schizzi e poi disegni su tanti tanti fogli: io ne ho usati più di 200 per la Scuola d'Atene! " Si riavvicina al Cartone e dice: "Ma è proprio tutto questo che poi ti permette di completare l'opera della tua vita. E scopri lentamente l'importanza di una colonna, e di archi, e anche di pilastri,( non so se qui si può fare quello che spesso si trova e cioè far uscire fuori dal Cartone le colonne, i pilastri ,il cielo e Michelangelo della Scuola di Atene) che poi non son mai sufficienti, definitivi perchè la ricerca della verità non è mai definitiva. Così allora scopri che un pezzo di cielo va pur sempre messo. Così come ti ritrovi ad inserirvi figure che prima non consideravi, le impari a stimare e le collochi anche al centro del tuo lavoro. Insomma figlio mio, la scuola d'Atene, come hanno voluto chiamare la mia opera, è un inno alla conoscenza, alla cognitio causarum, (avvicina la candela alla scritta) che è dialogo, ricerca, studio, collaborazione, onestà, cortesia, umiltà e passione. E allora...lasciamo qui il caboncino"- si avvicina al tavolo, sul quale lascia il carboncino e prende un pennello- "prendiamo il pennello e andiamo insieme a....riempire di colore la vita. Riempire la vita...di vita!" ( E' la frase di don Ciotti che si trova sul muro del viale della pace). E il passaggio alla Scuola di Atene avviene come ha scritto Marilisa. Se non andava qui, riporto altrove- ma di sicuro con maggior precisione- la scena del giardino e della 'bottega'. Ovviamente è solo una proposta. Altrimenti concordo pienamente con l'idea di Marilisa in toto

luisasorce commented 1 year ago

Cara Milly come tu sai io leggo sempre i tuoi pensieri e le tue riflessioni su Facebook e ti ho sempre ammirata come insegnante. Rimango sempre colpita dalla profondità dei tuoi messaggi soprattutto nei confronti dei nostri ragazzi . Io approvo in toto quello che dici, anche perché il progetto nasce proprio per questo, trasmettere dei valori attraverso lo studio delle opere d’arte. Per me quello che hai scritto è stupendo.

Il giorno dom 4 dic 2022 alle 22:29 CamillaDeIorio @.***> ha scritto:

Non so se posso esprimere un parere qui. Ci provo. Io, in questo progetto, quello che mi chiedo sempre è: cosa vogliamo trasmettere ai nostri studenti? Da qui scene ecc. Quindi, se il messaggio del Giardino è: la scuola, studiare è come il nostro giardino intitolato Il giardino della Cultura e dell'educazione; lo studio è sempre avere un libro aperto, è seguire quel libro, è andare alla sua ricerca, è incontrare tematiche importanti come la pace, il rispetto dell'ambiente e dell'altro. Quindi le scene: si parte dal tavolo del giardino con sopra diversi libri e il libro storia dell'arte aperto, che poi cade e... fugge. Si posa sul cartello Giardino della Cultura e dell'educazione, poi salta su quello della Magna Charta ecologica, poi ancora potrebbe correre lungo la linea dell'arcobaleno del viale della pace e soffermarsi su qualche personaggio (anche don Ciotti che ci serve dopo) e poi ...cadere nel buio del pozzo. Perché il pozzo? Starebbe a significare che la conoscenza, l'educazione parte sempre da una selva oscura, dal non sapere. Allora, quale messaggio vogliamo dare con la bottega? (la chiamo così) . Questo ambiente quasi del tutto privo di luce- da noi per ora definita bottega- rappresenta: lo studio, la conoscenza che parte sempre dal buio, e un buio, che dà fastidio, imbarazza e per questo ci stimola a cercare , a ricercare il vero. Ma il libro protagonista del giardino non può sparire! Il libro rappresenta la scuola di Atene o lo studio, la conoscenza? Per me tutti e due, ma principalmente lo studio, il cammino della conoscenza da vivere a scuola. Allora per me il libro, nella seconda scena , quella della bottega, è importante. Detto questo, passo a definire le scene e parole di Raffaello. Il ragazzo si trova catapultato in un ambiente buio. Si intravede un tavolo (idea della Pinacoteca Ambrosiana) e sopra fogli, come diceva Marilisa, e anche il libro aperto sulla scuola di Atene. Il ragazzo si avvicina al tavolo e a questo punto, il libro vola come aveva fatto nel giardino e porta il ragazzo davanti al Cartone. Dove ci troviamo? Credo che non sia importante se bottega o stanza, dato che tra l'altro possiamo anche ricreare un ambiente assai simile a quello della Pinacoteca, il che ci lascia liberi di non essere precisi. Mentre il ragazzo osserva il Cartone magari con il libro in mano, (si vede il libro aperto sull'affresco della Scuola di Atene, che percorre il Cartone), arriva da dietro Raffaello, con candela in una mano e nell'altra un carboncino e dice: "Hai visto, ragazzo mio, cosa c'è dietro ad un'opera d'arte, dietro ad un affresco ? C'è sempre un Cartone preparatorio, non ci sono colori, niente pennelli, ma solo l'umiltà di carboncino e biacca, bianco e nero...Eppure da qui nasce un capolavoro. Ed il mio Cartone 'ben finito' era così ben fatto che io stesso me ne meravigliai e usai poi per l'affresco un altro cartone ancora!" ( Avvicina la candela al Cartone e dice:) " E' un po' come per la vita di tutti noi. E soprattutto per voi, giovani: la vostra vita deve essere un'opera d'arte, non dovete temere di fare della vostra vita un capolavoro! Ma non dimenticarti mai che s'inizia sempre da questo buio, ( e si gira verso il buio), dal lume di una candela,. (poi si avvicina al tavolo e dice): si inizia sempre da schizzi e poi disegni su tanti tanti fogli: io ne ho usati più di 200 per la Scuola d'Atene! " Si riavvicina al Cartone e dice: "Ma è proprio tutto questo che poi ti permette di completare l'opera della tua vita. E scopri lentamente l'importanza di una colonna, e di archi, e anche di pilastri,( non so se qui si può fare quello che spesso si trova e cioè far uscire fuori dal Cartone le colonne, i pilastri ,il cielo e Michelangelo della Scuola di Atene) che poi non son mai sufficienti, definitivi perchè la ricerca della verità non è mai definitiva. Così allora scopri che un pezzo di cielo va pur sempre messo. Così come ti ritrovi ad inserirvi figure che prima non consideravi, le impari a stimare e le collochi anche al centro del tuo lavoro. Insomma figlio mio, la scuola d'Atene, come hanno voluto chiamare la mia opera, è un inno alla conoscenza, alla cognitio causarum, (avvicina la candela alla scritta) che è dialogo, ricerca, studio, collaborazione, onestà, cortesia, umiltà e passione. E allora...lasciamo qui il caboncino"- si avvicina al tavolo, sul quale lascia il carboncino e prende un pennello- "prendiamo il pennello e andiamo insieme a....riempire di colore la vita. Riempire la vita...di vita!" ( E' la frase di don Ciotti che si trova sul muro del viale della pace). E il passaggio alla Scuola di Atene avviene come ha scritto Marilisa. Se non andava qui, riporto altrove- ma di sicuro con maggior precisione- la scena del giardino e della 'bottega'. Ovviamente è solo una proposta. Altrimenti concordo pienamente con l'idea di Marilisa in toto

— Reply to this email directly, view it on GitHub https://github.com/marconicivitavecchia/the-school-of-athens-vr/pull/12#issuecomment-1336521897, or unsubscribe https://github.com/notifications/unsubscribe-auth/A4HHMVSXBNLYAXAO5FKVDB3WLUEKHANCNFSM6AAAAAASCNCBIE . You are receiving this because you commented.Message ID: @.*** com>